domenica 28 agosto 2011

Dal Poliedro alla Sfera

Quanto tempo 
per riuscire a vedere
oltre la propria vita.
Al di là del nostro corpo
e della nostra mente.
Immergersi nel sogno condiviso
che è la Vita.

Ogni decisione che prendiamo è un tentativo di vivere in armonia con le nostre convinzioni. Dopo molte decisioni prese, ci possiamo accorgere che le nostre convinzioni non sono altro che una faccia del Poliedro che è la Vita. Dall'altra parte delle nostre convinzioni ce ne sono altre che restringono l'esistenza di chi le possiede e allargano la nostra. 
Se potessimo aprire il Poliedro della Vita per far incontrare tutte le sue facce, senza la rigida struttura, una davanti all'altra e scambiare sorrisi, colori, emozioni, convinzioni...
Se potessimo guardarci negli occhi e illuminarci della nostra unicità...
Trasformeremmo il Poliedro della Vita in una Sfera, perfetta, in cui ogni punto è diverso dall'altro ma non è ostacolato da spigoli taglienti ed accecanti! 

venerdì 12 agosto 2011

Il nostro futuro?

"I ragazzi sono il nostro futuro":
spesso si sente questa frase, in TV, nei grandi discorsi di politici che si riempiono la bocca con frasi d'effetto, che non hanno nessun altro scopo che quello di fare una bella figura.
Ma il presente dei giovani, qual è?
Senza vivere il presente, come fanno i ragazzi ad essere il futuro? Oggi non si fa altro che criticare i giovani, senza pensare che loro sono il prodotto esatto delle condotte degli adulti. I genitori vanno di corsa, sono impegnati nel lavoro, nel conflitto eterno col coniuge e "lanciano" i figli nelle ludoteche, dai nonni, in piscina, palestra, judo,oppure li lasciano davanti alla televisione o davanti al computer.
Come fanno i ragazzi ad imparare a relazionarsi con gli altri 
in maniera efficace?
Per relazionarsi con gli altri c'è bisogno della presenza degli "altri":
i primi "altri" dei ragazzi sono i genitori. E' da questi che i figli imparano a relazionarsi col prossimo. Nella fretta delle relazioni che i genitori intercorrono con i figli, si crea l'incomunicabilità*. I ragazzi non riescono a dire qualsiasi cosa al genitore, dalla più banale a quella più seria, senza sentirsi un peso. Finiscono così per crearsi un mondo proprio, in cui si fanno delle convinzioni rispetto alla condotta dei genitori, arrivando a giudicare se stessi di poco valore e indegni di essere amati, dai propri genitori e poi dagli altri.
La conseguenza naturale della convinzione di non essere importanti per i propri genitori è una svalutazione del proprio valore in assoluto: l'autostima cade a picco, la tristezza derivante da questo sentirsi non amati porta, a un accumulo di rabbia**. Questa rabbia potrà sortire, nel migliore dei casi, in condotte reattive che portano l'individuo a fare molte cose nella vita, per dimostrare di essere validi e degni d'amore. In altri casi, la rabbia potrebbe portare a condotte aggressive, scatti di furore, bullismo, condotte devianti.
In altri casi ancora, la rabbia potrebbe essere repressa e causare depressione.
Per essere il nostro futuro, i ragazzi hanno bisogno di vivere al meglio il loro presente, facendo affidamento su adulti capaci di essere dei punti fermi, nel maremoto, che è la loro crescita.
Se diamo fiducia ai bambini, ai ragazzi, possiamo essere degli efficaci mediatori che facilitano l'espressione delle loro anime. Allora ci capiterà sempre più spesso di meravigliarci della creatività dei giovani, della loro sensibilità, delicatezza, ma anche della loro forza vitale, energia che tende a conquistare il mondo per viverlo, amarlo e non per distruggerlo, come sempre più spesso accade perchè stanchi della noia che spesso li tedia, in un mondo che li critica etichettandoli come: "senza valori", "buoni a nulla", oppure "viziati", che vogliono tutto e subito.
Diamo loro fiducia e loro saranno di certo, il nostro futuro!