sabato 16 luglio 2011

FIDUCIA E TRADIMENTO: due realtà che non possono esistere indipendentemente l'una dall'altra

Appena nati, siamo un tutt'uno con nostra madre, tanto da non discriminare il nostro corpo dal suo.
Siamo addirittura tutto il mondo ("delirio di onnipotenza"?).
Gradualmente sentiamo che il nostro corpo è definito e staccato da quello di nostra madre, spinti dall'istinto di autoaffermazione ("morso al seno"), ma soprattutto attraverso le inevitabili separazioni dal corpo di nostra madre.
Le prime separazioni possono essere viste come primi "tradimenti" di nostra madre, che se ne va, piuttosto che soddisfare la nostra grandiosa aspettativa, di tenerci ancorati al suo corpo/mondo.
La fiducia incondizionata è quello che da bambini abbiamo verso nostra madre o verso una figura significativa; è la fiducia che ci fa pretendere che i nostri bisogni siano soddisfatti, senza che noi li manifestiamo in alcun modo.
Questa fiducia deriva dalla idealizzazione, inizialmente fisiologica, che noi operiamo sulla figura di nostra madre, ma che se permane durante le fasi di crescita, può determinare forti disagi nello sviluppo di una personalità autonoma.
I "tradimenti" sono necessari, affinchè ba bambini, illusi da una fiducia incondizionata, passiamo ad una fiducia "adulta", in cui accettiamo il rischio che l'altro, possa tradire le nostre aspettative, visto che si tratta di un individuo diverso, con percezioni e idee diverse dalle nostre.
Il tradimento così inteso, può essere una occasione per maturare nella relazione:
infatti, il tradito e il traditore, possono imparare qualcosa di se stessi e dell'altro, comunicando efficacemente.
Spesso si tradisce l'altro, perchè per troppo tempo si è stati traditori di se stessi.
Se io, per non tradire l'altro, rinuncio ai miei bisogni e desideri, finisco per tradire me stesso. Dunque mi illudo di non essere il traditore, ma in realtà, lo sono comunque!
In una relazione significativa, che può essere quella tra genitori e figli, oppure tra moglie e marito, o anche tra amici intimi, si finisce prima o poi per tradirsi a vicenda, non perchè non si ami più l'altro, piuttosto perchè si è diversi e col passare del tempo, le nostre evoluzioni esistenziali, ci fanno distaccare dalla intesa più o meno perfetta che ci siamo costruiti, all'inizio della relazione.
In ogni relazione, le intese iniziali, vanno rivedute e corrette, perchè col passare del tempo, si cambia.
Una comunicazione efficace ( Vedi pagina )  dei propri propositi, desideri, bisogni, può portare ad una migliore gestione degli inevitabili "tradimenti" che nascono nella relazione.
Qui, siamo davanti al vero problema:
non si comunica all'altro, in modo intimo, genuino, spontaneo, ciò che ci riguarda e si finisce per non tollerare il dolore che viene da un inevitabile "tradimento".

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